"Grazie infinite per la magnifica giornata. Il libro possiede tutto il dna di un seme nuovo, capace di attecchire e di fiorire nella nostra amata (e sciagurata) terra"
Tullio
martedì 2 ottobre 2007
Presentato a Roma "La società sparente"
Ieri, nella sala Pietro da Cortona del Campidoglio, è stato presentato a Roma il libro "La società sparente", di Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio, edito da Neftasia (Pesaro, 2007).Moderatrice Giorgia Basilico, oltre agli autori sono intervenuti l'editore, Stefania Campanelli, la giornalista Ida Dominijanni, del quotidiano "il manifesto", i deputati Angela Napoli e Franco Laratta, il filosofo Gianni Vattimo e Aldo Pecora, del movimento antimafia "Ammazzateci tutti".Dopo l'introduzione di Stefania Campanelli, che ha parlato della collana "Autori vittime della penna" (il prossimo 12 ottobre alla Fiera del Libro di Francoforte la presentazione ufficiale), cui appartiene "La società sparente", l'onorevole Angela Napoli ha lodato la coraggiosa denuncia di Morrone e Alessio, calabresi d'origine, insistendo sul "grave pericolo per la vita civile in Calabria rappresentato dai legami fra politica, 'ndrangheta, imprenditoria e massoneria". Il collega Franco Laratta ha invece sottolineato "la necessità di misure che impediscano alla 'ndrangheta di determinare l'esito delle elezioni, specie dopo l'omicidio di Francesco Fortugno". La Napoli e Laratta hanno dato un bellissimo esempio, di là dagli schieramenti di appartenenza, di come deve coportarsi l'uomo politico, su cui pesano grandi responsabilità. Ida Dominijanni ha analizzato il libro, apprezzandolo per la freschezza con cui sono raccontate molte vicende sui rapporti fra 'ndrangheta e politica. Ha poi mosso tre critiche:1) il fatto che, a suo avviso, il testo rimane nell'ambito della definizione della 'ndrangheta come crimine o mentalità diffusa;2) sembrerebbero non esserci speranze per la Calabria, in cui, per la giornalista, qualcosa si muove, invece, per esempio nell'informazione;3) la prospettiva adottata soffrirebbe di un'eccessivo attaccamento alla Calabria, caratteristica dei calabresi.Gianni Vattimo ha ricordato la sua esperienza quale candidato sindaco a San Giovanni in Fiore, nel 2005, precisando, con ironia sottile, "il pericolo che gli autori si ritrovino in una condizione di pericoloso isolamento, dato il tema affrontato". In effetti, "La società sparente" parte proprio dalla quella battaglia politica a San Giovanni in Fiore, individuando nell'assistenzialismo a oltranza, trasversale, una delle cause dell'espansione della 'ndrangheta e dell'omertà diffusa in Calabria.Francesco Saverio Alessio ha con durezza sostenuto che il malaffare calabrese è prodotto dalle sale del potere centrale a Roma.Emiliano Morrone, ricordando l'appello di Roberto Saviano a "interessarsi delle propria terra", ha detto a chiare lettere che il libro descrive vicende tipiche di una Calabria distrutta e che gli organi di controllo dello Stato non "effettuano delle radiografie del voto, le quali servirebbero a mappare e comprendere la dilagante corruzione nel luogo, grazie a cui la 'ndrangheta può dovunque compiere affari colossali ed esecuzioni spettacolari".Sala piena, giovani e rappresentanti di associazioni sono arrivati perfino da Firenze, dalla stessa Calabria, dalla Sardegna e dalla Campania. Molto toccante è stata la testimonianza di Aldo Pecora, leader di "Ammazzateci tutti". Il giovane ha silurato il ministro della Giustizia Clemente Mastella, che starebbe forzando, a suo dire, per l'immediato trasferimento di Luigi De Magistris, il sostituto procuratore della Repubblica di Catanzaro titolare di varie inchieste scottanti sul sistema di corruzione generalizzata in Calabria. Molto importante anche l'intervento di Francesco Precenzano, presidente dell'associazione "Gens" di Cosenza, che ha rafforzato il discorso di Pecora invitando a una riappropriazione collettiva del politico.Precenzano, Pecora, Morrone e Alessio convengono sull'"utilità di Internet come mezzo di aggregazione e comunicazione per superare il silenzio, la paura e i tanti condizionamenti che impediscono una decisa opposizione delle coscienze all'azione genocida della 'ndrangheta, sostenuta da certa politica".Movimento giovanile, aggregazione, rete, coraggio e letteratura contro chi vuole l’agonia della Calabria.
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